Un fuori programma meccanizzato
L’automazione postale è forse una delle materie meno filateliche che esistano. Eppure essa, o meglio la sua evoluzione, rappresenta un interessante oggetto di studio capace di fondere filatelia, filografia, marcofilia e storia postale. L’idea per affrontare tale argomento la offre l’emissione del 1967 che da il via alla ”operazione codice avviamento postale”. Per le Poste Italiane, con l’arrivo di sistemi automatizzati di smistamento della corrispondenza, identificare con un numero i “distretti postali” non è più solo un’idea, ma una necessità.
Seguendo la filosofia e l'impostazione data alla mia collezione ho dunque preso come stazione di partenza, per questo mio itinerario fuori dal tracciato cronologico principale, l'emissione che il catalogo Unificato e il Sassone identificano con i numeri 1051-1052 (Bolaffi 1146-1147), ovvero i due valori con facciale 20 Lire e 40 Lire emessi da Poste Italiane il 1° luglio 1967.
Dall'alluvione di Firenze e dalla straordinaria mobilitazione del Paese in soccorso della città toscana, non è passato nemmeno un anno. La testata l'Espresso denuncia il "piano Solo", preparato dal generale della Benemerita Giovanni de Lorenzo, secondo cui i Carabinieri avrebbero assunto il controllo dell'ordine pubblico, occupando prefetture, istituti civili e militari e la Rai, oltre a prevedere il trasferimento degli oppositori "comunisti" al confino in Sardegna. I movimenti giovanili che, da qui a poco, prepareranno il '68 italiano già sono in fermento: a novembre saranno occupate l'Università Cattolica di Milano e la sede della facoltà umanistica di Torino.
Intanto alle Poste, anche se solo in una fase di test, qualcuno pensa che le "macchine" potranno in un futuro non troppo lontano arrivare a leggere, se non un
indirizzo nella sua completezza, certamente una serie di numeri. Si decide quindi di impiegare una sequenza: un codice di avviamento postale formato da cinque cifre, sulla scorta anche di esperienze già
consolidate in ambito europeo che questo mio viaggio cercherà di approfondire. Apparirà chiaro che, quello che per noi oggi rappresenta l'assoluta
normalità, nel 1967 era considerato un cambiamento epocale nelle
modalità di distribuzione postale, a partire proprio dal cittadino, colui che nello scrivere l'indirizzo avrebbe dovuto rammentare di indicare il CAP del destinatario. L'artefice della riuscita o meno dell'intera operazione.
Il fortissimo sviluppo delle attività economiche degli anni '50, dovuto
anche al grande cantiere della ricostruzione, fu talmente ampio e
generalizzato da coniare il termine “boom economico”.
Apparve subito evidente come tale sviluppo, unitariamente all'aumento del
tenore di vita, alla regressione dell'analfabetismo e all'espansione
demografica, avrebbe comportato un incremento esponenziale e costante
dello scambio di messaggi scritti e quindi del corriere postale. Tutto
ciò trovò ampia conferma all'inizio degli anni '60, nonostante la curva
recessiva si facesse sentire a livello economico. Il traffico postale
continuava a crescere, favorito anche dall'introduzione di nuovi
servizi, quale il servizio aeropostale notturno introdotto il 1 ottobre
1961, ma l'efficenza dei servizi puntava al basso in modo inversamente
proporzionale. Tutto ciò convinse le amministrazioni postali dei paesi
più sviluppati ad elaborare nuove strategie, pena la paralisi del
sistema. Per garantire l'efficienza dei servizi era necessaria, se non
indispensabile, l'introduzione dei più avanzati processi di automazione
delle lavorazioni, cogliendo nel contempo le occasioni offerte dallo
straordinario sviluppo tecnologico del dopoguerra. L'inizio di una incredibile evoluzione tecnologica che, dal 1967 sino all'avento della email, segnerà il progressivo mutamento della postalità italiana ed internazionale.
Elenco dei post sul tema:
🔄 La meccanizzazione postale
🔄 Smontare e rimontare come in un museo
🔄 L'evoluzione tecnologica come testimone della parola scritta
🔄 La rosa dei venti ... per ripartire dalla Città Eterna
🔄 Meccanizzazione postale: una divagazione tematica riorganizzata
La mia collezione
Per visionare in digitale il mio intero percorso collezionistico clicca qui
Bibliografia
➤ Alastair Nixon, Postal Mechanisation for Philatelists,
Meter News Internet periodical UK Postage Meter topics, www.meterfranking.co.uk
➤ Alcide Sortino, Di bollo in bollo, raccolta articoli da L'Annullo, www.ilpostalista.it,
➤ Alcide Sortino, Di bollo in bollo, raccolta articoli da L'Annullo, www.ilpostalista.it,
(ultima consultazione 30/10/2019)
➤ Danilo Bogoni, Meccanizzazione, Storie di Posta Volume 8,
Speciale Cronaca Filatelica n°12
➤ Fusco Feri, A Roma la prima e unica mostra sulla meccanizzazione postale,
novembre 2016, Il Collezionista (Bolaffi)
➤ Danilo Bogoni, Meccanizzazione, Storie di Posta Volume 8,
Speciale Cronaca Filatelica n°12
➤ Fusco Feri, A Roma la prima e unica mostra sulla meccanizzazione postale,
novembre 2016, Il Collezionista (Bolaffi)
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